Multisegnalazioni: “Una cosa oscura, senza pregio” – Alberto Prunetti da “Il lavoro culturale”
Tanti anni fa lessi un libro di un certo Adamic dal titolo esplosivo: Dynamite! Era una storia della classe operaia americana che mi rivelò un mondo di cowboy anarchici e di vagabondi dell’ideale, su cui suonavano le canzoni di Woody Guthrie e gli slogan dei picchetti degli IWW. Ma non avevo mai approfondito la storia dell’autore di quel libro per me così importante, perché raccontava vite proletarie con un taglio a metà tra il lavoro dello storico, quello del giornalista e quello del narratore. A raccontarci la storia di Adamic – e che storia – è adesso Olivieri. E lo fa recuperando la cifra stilistica di Adamic, ibridandola in grado esponenziale con la sua storia di famiglia – e, anche questa, che storia: una storia di lotta proletaria tra i cantieri navali di Monfalcone e la lotta internazionalista di una famiglia di militanti comunisti. Il risultato è esplosivo e di pregi ne ha tanti, perché fa saltare in aria i confini: tra gli stati e i generi letterari.