Per incontri del Quinto Tipo sempre più ravvicinati e collettivi
«Del "quinto tipo", in ufologia, sono gli incontri ravvicinati dove avviene una comunicazione diretta, bidirezionale e collaborativa fra terrestri e intelligenze aliene, in seguito a una consapevole iniziativa da parte terrestre. Se cerchi un oggetto volante non-identificato, lo avvisti, gli mandi un segnale, ottieni una risposta e si stabilisce un contatto, siamo già nel quinto tipo.
Il quinto tipo non è previsto dalla "Scala di Hynek", che arriva solo al terzo. L’etichetta è entrata in uso più di recente e non tutti gli ufologi sono d’accordo sulla sua necessità, ma a noi che importa? Mica siamo ufologi.
Il "quinto tipo" ci piace come metafora. Noi vorremmo cercare e avvistare oggetti narrativi non-identificati, mandare segnali, stabilire un contatto con le intelligenze aliene al mainstream che li hanno prodotti, e se possibile cooperare per pubblicarli».
Così scrivevamo nell'autunno 2014, annunciando l'imminente uscita dei primi libri di Quinto Tipo, la collana che dirigo per le edizioni Alegre.
Dopo otto libri pubblicati e altri cinque «orbitanti», la missione non cambia. Semmai, viene perseguita con più nettezza e radicalità, e sempre maggiore enfasi sulle «intelligenze aliene al mainstream».
Sì, perché nel frattempo, persino nell'asfittico establishment italiano, tutti sembrano essersi accorti - alla buon'ora? - che sta succedendo qualcosa.
Nella presentazione della collana elencavamo le definizioni approssimative con cui - fin dai tempi del New Journalism americano - si cerca di delimitare il campo che ci interessa: «non-fiction novel»; «creative non-fiction»; «reportage narrativo», «docufiction», «autofiction»... Scritture che per comodità diremo «non-romanzesche». Una definizione più merceologica che letteraria, perché in fondo si usano - anche e soprattutto - le tecniche del romanzo, anche se per fare altro.
L'editoria ha recepito la tendenza a queste scritture, la cui importanza è riconosciuta da tutti: editori, librai, stampa mainstream e lettori.
Tutto bene, dunque? Abbiamo «vinto»? È davvero «la buon'ora»?
No.
Ogni giorno vediamo critici e commentatori appiccicare le etichette di cui sopra - e altre consimili - a narrazioni addomesticate (o «finto-ribelli», che è anche peggio), narcisistiche, attardate in un postmodernismo d'accatto, reazionarie nel loro abbracciare l'esistente schernendo la presunta «ingenuità» di chi vi si oppone. Sono testi che si vogliono «post-ideologici» e in realtà intrisi di ideologia dominante. Soprattutto, sono pervasi di cinismo, disincanto e totalizzante sarcasmo, cioè quelli che, sul crinale tra anni Ottanta e Novanta, qualcuno definì «sentimenti dell'aldiquà», e anni dopo qualcuno chiamò «passioni tristi». Il sogghigno di chi le incarna domina ancora il dibattito culturale e letterario italiano.
Inoltre, sono narrazioni ben poco «ibride», è non-fiction scarsamente creative. Si tratta perlopiù di saggistica «disinvolta» e/o del racconto dei cazzi propri. Oggetti narrativi identificabilissimi. E soprattutto, implicitamente, intimamente, inevitabilmente governativi.
Noi rimaniamo all'opposizione. Quelle che vogliamo scoprire e pubblicare sono tutt'altre storie, narrate a tutt'altri fini e con tutt'altro approccio. La nostra stella polare resta il motto: «Raccontare una storia con ogni mezzo necessario». Il corsivo segnala che l'accento cade su «necessario»; non ogni mezzo purchessìa, dunque, ma ogni mezzo che risponda all'urgenza espressiva che l'autore sente in quel momento, anche se ad altri apparirà poco consono, eterodosso.
Nessuno l'ha spiegato meglio di uno dei nostri autori, Alberto Prunetti:
«Quando con mio padre facevamo una gettata di cemento, ci mettevamo dentro un po’ di tutto. Ghiaia, calcina, sabbia, sassi, calcinacci, pezzi di cotto, vecchi ferri rugginiti. Dovevi vedere come teneva... Ecco, la mia scrittura tiene in quello stesso modo, come una gettata d’amalgama. Uso da tempo, anche prima di Amianto, una scrittura d’impasto con carte d’archivio, memorie orali e familiari, aneddoti rubati al bar o al circolo Arci. E poi ovviamente le letture, che son quello che ti dà l’estensione di scrittura. Ma quando scrivevo, andavo a orecchio, non mi ponevo delle norme stilistiche. Pensavo solo a scrivere, come un sassofonista [...] che inventa e suona a orecchio. È improvvisazione ma dietro c’è il mestiere. E il mestiere si costruisce col lavoro duro e la fatica».
Eh, già. È anche una scrittura operaia, quella che perseguiamo. In senso lato, e talvolta in senso stretto.
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Questo che oggi inauguriamo non è il blog della collana, ma la collana che si fa piattaforma on line.
Non ci interessa una mera «vetrina» dei libri che pubblichiamo. Certo, il blog parlerà di quei libri, proporrà recensioni, interviste agli autori, dibattiti critici, narrazioni collaterali, prosecuzioni transmediali... Ma l'obiettivo è andare oltre.
Vogliamo costruire un luogo di riflessione sulle strategie di narrazione ibrida. Riflessione (principalmente) in italiano ma con un respiro internazionale, con attenzione al mondo anglosassone, all'America latina, all'Africa, all'Asia.
Non vogliamo limitarci alla parola scritta, tantomeno parlare solo dei libri di Alegre. Cercheremo di valorizzare le case editrici, le riviste e i siti che in modo più coraggioso - e quindi non pacificato - sperimentano narrazioni senza confini.
Cercheremo di esplorare a tutto campo e pubblicare anche contenuti originali: «ibridi» in formato short.
Ci vorrà tempo per realizzare tutto questo. Giocoforza, all'inizio l'aspetto di «vetrina» apparirà preponderante; ma abbiamo già in lavorazione diversi post che - speriamo - ci spingeranno avanti, e invitiamo a farsi vivo chiunque sia interessato a collaborare.
Il requisito è sempre lo stesso: essere intelligenze aliene al mainstream.
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Alla memoria di Giambattista "Sancho" Santoni, che amava i libri e gli esperimenti.
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Puoi sottoscrivere l'abbonamento alla collana Quinto Tipo con soli 45,00 euro, usufruendo mediamente del 30% di sconto, 4 Uno ("Unidentified Narrative Objects") atterreranno a casa tua senza spese di spedizione, a partire dall'ultimo libro della collana uscito, cliccando su questo pulsantino:
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